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Il fuoco tira l'uomo fuori dal buio dell'assenza!

Dopo un boato assordante il primo fuoco è caduto dal cielo infiammando alberi o sterpi. Oppure vomitato da un monte finisce per causare la stessa occasione. Qualunque siano le più ignote ragioni, il fuoco ha radicalmente sconvolto la vita dell'uomo. L'ominide scopre che quell'incomprensibile ardere può riscaldare il suo corpo mille e mille volte ucciso dal gelo. Che quella fiamma vale mille e mille volte più della più calda delle pellicce. Scopre che quel suo cibo crudo acidulo e duro passato a quel calore è più buono morbido e digeribile. Impara per caso che una pietra dall'intenso e lungo contatto con la brace fonde e con quel brodo incandescente rappreso può farne attrezzi indistruttibili cento volte più complici di quelli corruttibili in pietra. Il fuoco è la vita! Il fuoco è tutto! Un bene di tanta infinita bontà e di aiuto non può che provenire da un Dio buono quale dono dell'immenso soffrire della sua amata creatura. Il fuoco è la luce ed è vita! Prometeo ruba il fuoco agli Dei per darlo agli uomini e costoro per punizione gli estirpano il fegato in eterno poichè, quale sede dell'anima, quel caritatevole titano non deve averla mai più.
8 dicembre, giorno dell'Immacolata. Un immenso rito! Un'immensa magia! Il fuoco brucia, divora il vecchio, purifica e rende immacolati. La splendida Agnone, Isernia, arroccata in alto come un'aquila libera, inarrivabile. Avvolta da un clima sferzante, da qualche fiocco di neve, da un'aria incredibilmente pulita, si infuoca improvvisamente di un fuoco senza confini. Tutti, i tantissimi corpi di ogni età ed estrazione sociale guardano al grande miracolo venuto dal cielo, alla miriade di crepitanti comete viventi, credono di vedere e pensano di pensare. Ma non è così. Il fuoco, la passione e la tradizione sovrastano e in modo così sublime, così alto che nessuno può mai arrivarci poichè le ragioni si perdono nello spesso e infinito manto della notte e nelle profondità dell'anima universale. L'archetipo descritto da Jung come il battito dell'intero cosmo assorbe e rilascia gli infiniti sensi e significati. In poco tempo i cento e cento Prometeo si caricano addosso i mille fuochi. Penetrano le torce infiammate. Diventano roghi, fiaccole umane per riunirsi e scorrere come lava incandescente lasciandosi dietro un immenso tappeto di fiori ardenti che chiunque finalmente purificato segue la via e calpesta. Dolciumi fatti in casa, conigli, galline, verdure, cavalli, offerte mille volte più preziose di tutti gli ori e diamanti portati al Primo Motore che ha donato quel fuoco. Queste straordinarie arabe fenice come pavoni ardenti portano chiunque tra i loro piccoli le loro famiglie, per educarci a crescere nel fuoco salvifico.