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Autenticità rappresentata, esperienze tattile e gustative, paesaggi sensoriali e cognitivi, in una sola parola ‘Turismo’

Il turismo è un affare serio, occorre tenerne conto ed agire di conseguenza: coinvolgere tutto il territorio, destagionalizzare, investire e creare posti di lavoro: azioni che rappresentano una necessità imprescindibile della quale non può più fare a meno. Il sistema turistico locale è tale ed è vincente se è costruito a partire dalle esigenze della domanda che si vuol ospitare, incontrare, deliziare. Se l’obiettivo è posizionarsi nel segmento strategico del turismo rivolto al ceto medio internazionale si deve puntare senza indugio sulla qualità dei servizi e sulla creatività (estetica, eventi culturali, paesaggio, feste tradizionali, cibo, trasporti, ecc.). Non si acquista un singolo servizio ma un’intera area di destinazione che, con i suoi servizi multifunzionali, soddisfa una domanda sempre più multimotivata. Una domanda che ricerca la personalizzazione dei servizi, gli incontri autentici, gli ambienti amichevoli, la biodiversità e l’esperienza della molteplicità e della diversità. Negli anni passati potevamo recuperare competitività attraverso la svalutazione della lira, adesso l’euro ci inchioda ad essere quello che siamo: un Paese un po’ troppo caro. Vi è dunque la necessità di una rivalutazione del proprio ruolo anche da parte di chi le strutture possiede o gestisce e conseguentemente di un intervento sulle tariffe. Viviamo in una sorta di villaggio globale, che telefonini, internet e riviste specializzate aiutano a rendere sempre più fruibile.
Ho voluto fare un esperimento: ho inviato a venti operatori abruzzesi e molisani, tramite posta elettronica, una lettera nella quale comunicavo la determinazione mia e di altre tre persone a trascorrere un soggiorno di 4 giorni, chiedevo informazioni sui costi, sulla presenza di ristoranti e discoteche nelle immediate vicinanze… Sconfortante l’esito del sondaggio: quasi nessuna risposta. Il che porta a due valutazioni: la prima che la posta elettronica da noi è per troppi ancora un tabù (ma non lo è in Europa…) e la seconda che il marketing e la comunicazione vengono curati molto poco dalle nostre strutture ricettive.
Il commento viene da sé: non si può più perdere altro tempo!