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02/09/2015, 17:38

Una pagina d’Agosto abruzzese dal finale molisano

L’estate sta finendo e un anno se ne va….cantavano i Righeira, ma mentre nelle città di mare la stagione estiva continua a regalare un respiro vacanziero, nei piccoli centri di montagna dell’alto vastese e dell’alto molise, l’autunno, una stagione che qui ancora si respira e si vede, inizia a bussare alle porte.

Come ogni anno il mese di Agosto si è proposto con eventi culturali e sagre su tutto il territorio abruzzese e molisano, riproponendo la cucina contadina sana e genuina, e l’espressività artistica di corregionali e stranieri in un ventaglio di iniziative, concorsi e pubblicazioni, a testimonianza di un vasto territorio che orgogliosamente si offre sapendo di valere.

Il girovagare tra eventi e sagre porta sempre alla scoperta di piatti nuovi, di scrittori poco conosciuti, di borghi inesplorati ed è impossibile prendere parte a tutte le manifestazioni.

Da  Heidi ,  come simpaticamente mi chiamano gli amici di Napoli,  mi concedo  qualche riflessione su quella che è stata la mia ‘vacanza’ nel mio paese: Schiavi di Abruzzo, una perla fra le tante, una lucciola tra i fitti boschi d’alta montagna, con i suoi eventi tra il centro e le contrade.  Il suo fiore all’occhiello? La sagra delle pallotte cac ‘e ova che anche quest’anno ha riscosso un grande consenso di pubblico. Nulla a togliere all’itinerario enogastronomico Vininvicoli  organizzato  per le vie del centro storico animate da musica, danze popolari e rituali gustativi, dall’immancabile tartufo al peperone fritto il tutto annaffiato da vini di prestigiose aziende vinicole del territorio.

Ma ciò che rende speciale e memorabile un’estate, non è la ripetitività, bensì un particolare, un’ immagine, un sapore e quindi la scoperta di qualcosa che si ignora.

A me è successo a Chiauci, in provincia di Isernia, a casa di Luciano, dove ho assaggiato la ‘Panonta’ preparato e servito nella maniera più semplice: pane unto nel grasso di maiale sfrigolato in padella, con salsiccia di cinghiale scottata sempre nel grasso di maiale. Non c’è che dire. Un piatto forte, sostanzioso ma da consumare ogni tanto. La curiosità  mi ha condotta a  Miranda (Is)  dove la Panonta  è ben diversa e con ogni probabilità è quella originale. E’ a multistrato e con altri ingredienti  oltre il maiale, ed  un tempo  costituiva  la colazione offerta ai braccianti agricoli, riuniti in occasione dei raccolti ed ora realizzata, come rituale preparazione familiare, per la festa estiva di Santa Lucia.

Tradizione, storia, cultura, sapori, profumi dell’Abruzzo e Molise attraverso eventi e sagre per una pagina d’Agosto schiavese dal finale molisano.

Grazie Luciano, cacciatore ed artigiano del legno!

 

La panonta di Miranda                                                             

Una pagnotta di pane casereccio di circa un kg
8 uova
4 "cacchi" di salsiccia di maiale fresca
4 fette di ventresca di maiale fresca
4 peperoni rossi
4 cucchiai di pecorino grattugiato
un dl di olio extra di oliva vergine
un ciuffo di prezzemolo
uno spicchio di aglio
q. b. di sale.

Versate metà dell'olio in una padella, aggiungete la salsiccia a piccoli pezzi, un bicchiere di acqua e fate cuocere, a fuoco lento.
Lavate i peperoni, asciugateli, tagliateli a striscioline e friggeteli in abbondante olio, con l'aggiunta di uno spicchio di aglio. Estraeteli dall'olio e uniteli alla ventresca, tagliata a listarelle lunghe e sottili, in precedenza fatta rosolare in una padella con un filo di olio.
In una capace terrina, battere le uova, unite il formaggio, un trito di prezzemolo e un pizzico di sale.
Versate l'olio restante in una padella che abbia le stesse dimensioni della pagnotta di pane, portatelo alla giusta temperatura e versatevi il composto di uova, mescolando fino a quando il tutto sarà rappreso. Fate cuocere la frittata da entrambi i lati e, appena si sarà formata una crosticina dorata, toglietela dal fuoco e tenetela da parte, in caldo.
Tagliate la pagnotta orizzontalmente in 4 dischi di eguale spessore e farcitela a strati: disponete sul primo, partendo dalla base, la frittata, sul secondo la salsiccia a rondelle con il suo condimento, sul terzo i peperoni e la pancetta. Ricomponete la pagnotta ed avvolgetela con un telo pulito. Il giorno seguente, tagliatela a spicchi e gustatela.

Franca Nocera