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23/02/2015, 21:11

Coldiretti: addio ai diritti di reimpianto, nuovi servizi e newsletter per le imprese vitivinicole e nuova proposta.

Trentaduemila ettari di superfici vitate di cui ben 17 mila dedicati a Montepulciano (53%), una produzione media di oltre 3milioni e mezzo di ettolitri di vino, 40 cooperative, un consorzio di secondo livello, 22mila viticoltori di cui 225 vitivinicoltori che trasformano l’uva nel prodotto più importante dell’economia agricola regionale, che corrisponde ad un Pil di 300 milioni di euro di cui 120 milioni riservati all’export. Sono questi i numeri della vitivinicoltura abruzzese, di cui si è parlato questa mattina nel seminario L’Abruzzo del vino: dalla riforma al mercato, promosso da Coldiretti Abruzzo per illustrare prospettive e cambiamenti di un settore che genera sempre più appeal soprattutto tra le nuove generazioni, come confermano i dati relativi all’ultimo Psr che ha insediato il 19,7% di giovani nel solo settore vitivinicolo. “I fatti dimostrano che il settore conferma ogni anno nuovi margini di crescita – ha evidenziato il direttore regionale di Coldiretti Alberto Bertinelli ad apertura dell’incontro – ma questo importante cambiamento avviene in virtù di una rivoluzione strutturale caratterizzata dall’introduzione di nuove tecnologie, da una maggiore formazione dei tecnici e dalla grande volontà degli imprenditori, che hanno dimostrato una instancabile voglia di riscatto e di crescita”.

Domenico Bosco, responsabile nazionale di Coldiretti, sulla base della riforma delle Politiche agricole, si è soffermato sul nuovo sistema delle autorizzazioni degli impianti vitati che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2016 determinando ufficialmente l’addio ai diritti di reimpianto, che attualmente vengono acquisiti direttamente dai produttori o attraverso la riserva regionale e, pertanto,  le superfici vitate verranno autorizzate gratuitamente dalla Regione, non illimitatamente ma per l’Abruzzo pari ad un totale di poco più di 300 ettari di nuovi vigneti l’anno.

‘La Coldiretti -  è stato ribadito nel convegno anche dal presidente regionale Domenico Pasetti -  sta lavorando a livello nazionale per un sistema di sburocratizazione del settore attraverso una proposta che prevede l’eliminazione o la semplificazione di almeno 40 tra gli adempimenti a carico delle imprese con una riduzione del 50% del tempo necessario alla burocrazia’.

L’incontro  è stata anche l’occasione per presentare l’accordo nazionale tra il Centro di assistenza agricola nazionale (CAA) di Coldiretti e l’Unione italiana vini per consentire alle strutture territoriali di fornire un servizio di assistenza altamente specializzato alle aziende di Coldiretti che aderiranno. Da qui, a livello regionale, la presentazione dell’Assistenza specialistica sul Vitivinicolo, un servizio che fornirà ai soci abruzzesi servizi e consulenza altamente specializzati su: valutazione della conformità legislativa delle etichette, supporto all’export, memorie difensive per contestazioni riguardanti etichettatura, fasi di produzione, documenti, registri, disciplinari e pratiche enologiche. Una assistenza specifica e una “newsletter” riservata ai clienti per comunicare in tempo reale tutte le novità del settore sia a livello comunitario che nazionale e regionale.

Un’importante proposta del presidente Pasetti  permetterà all’Abruzzo di riappropriarsi del valore del prodotto principale della vitivinicoltura regionale a fronte di dati che vedono, purtroppo, il vino più prestigioso  imbottigliato solo per un terzo sul territorio regionale: ‘Elevare a Docg il Montepulciano d’Abruzzo nella tipologia Riserva con un adeguato disciplinare che preveda vinificazione e imbottigliamento in zona. La denominazione di origine controllata e garantita è il livello più alto della piramide qualitativa del prodotto vino – ha evidenziato il presidente Pasetti – pertanto, una Docg specifica per questo segmento, andrebbe a rafforzare l’immagine  del nostro Montepulciano nella sua totalità regionale, evidenziandone  la qualità e consentendo di mantenerne alto il valore economico sul territorio di produzione’.

 

 

a cura della redazione