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25/01/2015, 12:22

Il GAL Gran Sasso Velino a sostegno di sei nuovi Presidi Slow Food

Prodotti agroalimentari abruzzesi a ‘marchio DOC’

I Presìdi Slow Food italiani sono oltre 200 e coinvolgono oltre 1600 piccoli produttori: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri, e sono identificati dal marchio "Presidio Slow Food" che viene riportato sulle etichette dei prodotti al fine di identificarli meglio sul mercato. Quelli già attivi in Abruzzo sono quattro: Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, Canestrato di Castel del Monte, Mortadella di Campotosto e Salsicciotto Frentano.

Il Gal Gran Sasso Velino, nell’ambito delle iniziative e dei progetti per lo sviluppo rurale e il miglioramento dell’ambiente e del paesaggio volti ad incrementare lo sviluppo socio-economico delle comunità locali con particolare riguardo al futuro dei giovani, ha deciso di sostenere l’attivazione di sei nuovi Presidi Slow Food, utilizzando risorse aggiuntive dei fondi del PSR 2007-2013 Asse 4 Approccio Leader.

I sei nuovi Presidi riguardano: la Patata Turchesa, il Fagiolo di Paganica, i Mieli dell’Appennino abruzzese, il Grano Solina della montagna abruzzese, la Salsiccia di fegato aquilano e l’Oliva Monicella. Tale impegno a tutela della biodiversità, dei saperi produttivi tradizionali e dei territori, e per continuare a stimolare nei produttori l’adozione di buone pratiche produttive sostenibili e  pulite, per un sano e giusto approccio al mercato.

 

 

 

Patata Turchesa

E’ un tubero che si caratterizza per la buccia di colore viola intenso contenente una grande quantità di antiossidanti. Al suo interno mostra una pasta bianca ed un basso contenuto di acqua, la consistenza e la granulosità le conferiscono l’utilizzo per diversi usi e cotture.

 

 

 

Fagiolo di Paganica

La specie di fagioli, coltivata a Paganica, Tempera, Onna, Bazzano e San Gregorio nel Comune di L’Aquila, ha dato origine a due varietà locali (ecotipi) che si differenziano fra loro per alcune caratteristiche morfologiche: il fagiolo a olio e il fagiolo a pane (a pisello), entrambi rampicanti. Il fagiolo a olio è di colore giallo-avena-nocciola mentre quello a pane è bianco latteo.L’area di produzione ricade nella conca del fiume Vera, le cui sorgenti sgorgano dalle falde del Gran Sasso. Le cause per cui oggi la produzione di questo legume è di molto inferiore alle richieste di mercato, è dovuto al fatto che di terreni idonei alla coltivazione ne siano rimasti ben pochi, se si considera che negli anni Settanta del secolo scorso il Nucleo Industriale di Paganica-Bazzano ne ha sottratto una buona fetta e il recente insediamento del piano CASE (Complessi Antisismici Sostenibili Ecologici costruiti dopo il sisma del 2009) ne ha occupati ancora svariati ettari, tutti terreni irrigui che erano dedicati alla coltura dei fagioli e dei cosiddetti ‘orti’.

 

 

 

Mieli dell’Appennino abruzzese

I mieli uniflorali della montagna appenninica abruzzese sono quelli di Santoreggia, di Sideretis e di Marrubio, mentre i mieli millefiori di montagna sono quelli prodotti da apiari situati oltre gli 800 mt s.l.m. Recenti studi condotti sull’Appennino abruzzese hanno evidenziato come la particolare ricchezza in biodiversità naturale presente in regione, sia direttamente proporzionale all’altitudine montana. Così dalle aree collinari a quelle oltre gli 800 mt si assiste ad uno straordinario aumento di fioriture dei prati di montagna che si traduce nella produzione da parte delle api di mieli millefiori di montagna da i profumi e sentori particolari e tipici.

 

 

 

Grano Solina della montagna abruzzese

E’ una varietà di frumento tenero conservata in molte zone ad agricoltura marginale della regione Abruzzo dove trova la sua collocazione ottimale. Questo grano viene coltivato nelle aree montane a quote variabili dai 500-600  fino a 1300-1400 mt s.l.m. La sua ancestralità è testimoniata oltre che dai detti popolari (‘ogni grano torna a Solina’, ‘la Solina è la mamma di tutti i grani’), anche da documenti storici, quali atti di compravendita del 1500 stipulati presso la Fiera di Lanciano. Dal grano di Solina si ricava una farina poco tenace, adatta alle lavorazioni manuali per la preparazione di pasta e dolci tradizionali, nonché del pane.

 

 

 

Salsiccia di fegato aquilano

E’ un insaccato prodotto prevalentemente con fegato, cuore e polmone di maiale e con l’aggiunta di un po’ di carne e grasso di suino, di sale e di peperoncino. Come per la salsiccia di carne, per l’insaccamento si utilizzano budelli naturali. Nella tradizione si distinguono due tipologie diverse di salsiccia di fegato: quella classica che rispecchia la forza e la durezza della montagna abruzzese e che prevede solo l’uso delle spezie classiche (il peperoncino); quella di fegato dolce che prevede l’aggiunta di miele.

 

 

 

Oliva Monicella

E’la varietà d’olivo tipica ed esclusiva della Valle Roveto. E’ presente sia come pianta secolare, sia in forma giovanile nei nuovi impianti. Dal colore oro e riflessi versi, mediamente fruttato, con aroma leggero di mandorla fresca e note amare di carciofo. Al gusto appare leggermente piccante con retrogusto amaro. Buona fluidità,  piacevole sensazione tattile gustativa e con un alto contenuto di sostanze fenoliche ed antiossidanti.

 

I nuovi Presidi conferiscono importanza e riconoscimento al lavoro di tanti giovani produttori aquilani che verranno seguiti direttamente dalla Condotte Slow Food di L’Aquila e di Avezzano, entrambe neo costituite.

a cura della redazione