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E' in libreria ‘ Osterie d’Italia 2014 ‘ la storica guida di Slow Food
Partiamo dalle novità per presentare Osterie d’Italia 2014, l’ormai immancabile guida di Slow Food Editore che fotografa l’Italia e le sue tavole, presentata a Bra pochi giorni fa. «L’edizione che avete tra le mani è una delle più interessanti di sempre», rivelano i curatori Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni: «vedrete un profondo ricambio di locali segnalati, maggiore rigore nella scelta e particolare attenzione alle materie prime utilizzate». Ecco quindi comparire le osterie che hanno un orto di proprietà e quelle che propongono menù vegetariani. «Per raccontare piatti che attingono alle radici della cucina di territorio italiana, aiutandoci a riscoprire il gusto di ricette preparate con ingredienti troppo spesso dimenticati», continuano i curatori, che come sempre si avvalgono di una rete di collaboratori che conoscono a menadito il territorio in cui vivono. La crisi, si sa, ha portato con sé nuovi paradigmi, nuove riflessioni sul rapporto tra cibo e ambiente che hanno fatto sì che le scelte a tavola si trasformassero in scelte di stile di vita. «Ed è qui che i criteri alla base della nostra guida, rapporto tra qualità e prezzo (conto sotto i 35 euro), cucina di tradizione e qualità dell’accoglienza, diventano di sempre maggiore attualità», concludono Bolasco e Signoroni.
Come sempre, i locali presenti in guida sono segnalati da simboli ormai familiari: la Chiocciola per le osterie che più di altre entusiasmano per ambiente, cucina, accoglienza, assegnata quest’anno a 232 locali; la Bottiglia, per quelle con una proposta di vini articolata e rappresentativa della regione; il Formaggio, per i locali che presentano la migliore selezione di caci. Segnalazioni particolari sono riservate ai locali accessibili ai disabili, quelli che aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia e a quelli che aderiscono al progetto dell’Alleanza tra cuochi e Presìdi Slow Food, la rete di chef impegnati ad avere nel menù almeno tre prodotti dei Presìdi e a menzionare il nome dei produttori. Ristoranti ma non solo: indicati anche i bar e le pasticcerie per una sosta piacevole, o i negozi e gli artigiani dove acquistare specialità gastronomiche locali. Fanno il loro ingresso in guida nuovi simboli: l’Annaffiatoio che indica le osterie con un orto di proprietà, e l’Insalatiera, per i locali che propongono menù vegetariani.
Non mancano gli Oltre alle Osterie, locali che propongono ricette simbolo della tradizione e del territorio ma in ambienti eleganti e con un conto più elevato rispetto al nostro limite di 35 euro. Seguono gli Scelti per Voi, con i piatti più significativi dell’enogastronomia regionale e le osterie in cui provarli.
Tra le pagine dedicate all’Abruzzo, immancabile l’inserto sugli arrosticini, o rrustelle: tradizionali spiedini di carne ovina cotti sulla brace, accompagnati da pane ed extravergine locale, formaggio pecorino, vino Montepulciano d’Abruzzo, da gustare in semplici locali di campagna o di montagna. Ma la cucina abruzzese non è solo di carne: terra di mare e di montagna, è giustamente celebre per il brodetto, una straordinaria composizione di pesci poveri cotti in un tegame di terracotta. Inoltre, visitare le osterie presenti in guida è l’occasione per gustare ottime paste fresche: non solo la celebre chitarra, ma anche maccheroni alla mugnaia, sagne, tacconi, maltagliati, fregnacce, pappicci.


