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28/03/2013, 22:32

Proprietà, caratteristiche, curiosità di una delle specie più apprezzate nella cucina mediterranea: l’asparago

L’arrivo della Primavera è atteso con trepidazione da tutti gli amanti della Natura e, in modo particolare, dagli appassionati ricercatori di Asparagi selvatici.  

Gli asparagi sono tra i prodotti spontanei della terra maggiormente apprezzati sin dall’antichità. Molti conoscono e consumano gli asparagi coltivati, facilmente reperibili in commercio, i cui ceppi derivano dall’Asparago comune (Asparagus officinalis). Eccellente, però, e attivamente ricercato dagli appassionati per il suo sapore assai più deciso, è soprattutto l’Asparago pungente (Asparagus acutifolius), facilmente riconoscibile per foglie spinose, pungenti. L’Asparago pungente, il vero Asparago selvatico, vegeta nelle macchie, leccete, boschi caducifogli, siepi da 0 a 1300 m. Fiorisce in agosto-settembre e produce una bacca verde a maturità. In Abruzzo e Molise è assai diffuso in modo particolare negli ambienti di macchia mediterranea e nei boschi termofili dalla pianura sino alla media collina. I turioni di Asparago pungente sono commestibili come quelli delle altre specie affini. Hanno un sapore leggermente amarognolo e sono molto ricercati per varie preparazioni gastronomiche (frittate, sughi, risotti,minestre, contorni, sott’olio ecc). Molto buona è la frittata di asparagi mentre eccezionale è una ricetta tipica dell’Alto Vastese “Tacconelle o Sagne a pezzate pomodoro e asparagi selvatici”.

- L’Asparago era già consumato dagli Egizi e dagli antichi Romani che già nel 200 a.C. avevano dei manuali per la coltivazione. L’asparago è citato da Teofrasto, Catone, Plinio e Apicio che ne descrissero minuziosamente il metodo di coltivazione e di preparazione. Agli imperatori romani gli asparagi piacevano così tanto che avevano navi apposite per andarli a raccogliere. Dal XV secolo è iniziata la coltivazione in Francia, per poi, nel XVI secolo giungere all’apice della popolarità anche in Inghilterra; solo successivamente fu introdotto in Nord America.-

L’asparago non è un frutto, ma è il turione, ossia il giovane getto della pianta che, se non raccolto, si trasforma in un nuovo fusto. La pianta è dotata di rizomi, fusti modificati che crescono sotto terra formando un reticolo. Da essi si dipartono i turioni, ovvero la parte epigea e commestibile della pianta. Gli asparagi vanno raccolti quando sono ancora teneri, prima di assumere una consistenza lignea. Se non vengono raccolti, i turioni ramificano e raggiungono una lunghezza variabile da 1 a 2 m.  Il termine asparago deriva dal greco aspharagos, a sua volta derivato dal persiano asparag, germoglio. Nel dialetto locale il turione di asparago è chiamato spirne (o anche sparge, spèrne, spièrni). La pianta adulta nel vastese è chiamata “rocchie de spirne“, “mamme de spirne” , in altre località abruzzesi asparace, asperage, , cècasurge, sbèrgene, sparace, spinarole, spìne, vischiarne.  Con il nome “vischiarne” o “vischiare” nell’Alto Vastese si indica soprattutto il Pungitopo (Ruscus aculeatus) che  quando giovane e tenero è anch’esso assai apprezzato dagli estimatori in varie località d’Abruzzo e Molise.

PROPRIETÀ. I turioni di asparago e ancora di più i rizomi sono  ricchi di vitamina A, C e gruppo B. Possiedono effetto  diuretico, sedativo cardiaco, aperitivo, lassativo e dimagrante. Contengono aminoacidi (asparagina) e molti sali minerali.  Nell’organismo, dopo il consumo alimentare, si forma un metilcaptano, sostanza che viene eliminata attraverso le urine, conferendo loro un caratteristico odore penetrante e sgradevole. L’uso non è consigliabile a chi soffre di infiammazioni renali. Va evitato in caso di gotta, arteriosclerosi, calcoli e infiammazioni delle vie urinarie.

COME COLTIVARE GLI ASPARAGI SELVATICI
Gli asparagi selvatici si possono anche coltivare. Pur non avendo una resa paragonabile agli asparagi che troviamo nei centri commerciali, possiamo impiantare con relativa facilità una piccola coltivazione per uso domestico o cominciare a pensare a tipologie di coltivazioni più estese per un prodotto assai pregiato. In particolare le aree collinari del vastese e del Sangro e del basso Molise  sono particolarmente vocate per questo tipo di coltivazione. Sarebbe davvero il caso di avviare questo genere di coltivazione perché potrebbe riscuotere un notevole successo di mercato. Ecco una utilissima guida per passare dalle parole ai fatti: Come realizzare una piccola coltivazione di asparago selvatico partendo dal seme.

REGOLAMENTARE LA RACCOLTA DI ASPARAGI SELVATICI
Purtroppo spesso nei nostri boschi si aggirano persone che mancano di responsabilità, educazione e misura. Per questo motivo molte Regioni, ad esempio la Toscana, il Veneto, la Sicilia, hanno predisposto appositi regolamenti per disciplinare metodi e quantità di raccolta e soprattutto per evitare il danneggiamento e la distruzione della pianta madre. In Abruzzo manca un regolamento specifico per la raccolta degli asparagi selvatici. Abbiamo trovato solo una indicazione relativa alla quantità di raccolta degli asparagi (A. acutifolius) pari a 1 kg massimo a persona. Ecco un esempio di regolamento che potrebbe essere adottato anche a livello comunale: Regolamento per la raccolta degli Asparagi

CURIOSITA’.Fino ad un recente passato le piante di Asparago pungente, per via della loro robustezza, venivano utilizzate dagli spazzacamini per ripulire le canne fumarie dei camini. Lo spazzacamino arrotolava alcuni cespugli di asparago creando una “palla” spinosa di circa 50-80 cm di diametro. Questa veniva legata ad una corda e tirata varie volte attraverso la canna fumaria in modo da scrostare la fuliggine  dalle pareti della canna fumaria.

 

 

 

Ivan Serafini