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10/03/2014, 00:11

Il legume che cresce ad alta quota

Le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio (Aq)

Appartenenti ad una qualità rara ed introvabile, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio  di  colore scuro, marrone-violaceo, e più piccole delle loro colleghe in commercio , vengono coltivate qui a Santo Stefano da tempi antichissimi, infatti alcuni documenti storici (Chronicon Vulturnense) risalenti all’epoca medievale e aventi per riferimento il monastero di San Vincenzo al Volturno, che a quei tempi possedeva ampi territori nella zona aquilana, attestano che in quell’area venivano coltivati i legumi. Nell’ampio contratto di livello del 998 d.C. relativo alle proprietà di Tussio, Carapelle e Trita (Valle del Tirino) si fa esplicito riferimento ai legumi locali. Ciò fa desumere che a quel tempo i legumi rivestissero già il ruolo di colture di pieno campo, e quindi economicamente importanti tanto da essere sottoposti al canone livellario.

Le lenticchie di Santo Stefano sono coltivate esclusivamente a quote elevate, tra i 1000 e i 1500 metri,e per le particolari condizioni pedoclimatiche, non si applicano interventi chimici sulle colture. Risultano pertanto, piccole e saporite, inoltre non hanno bisogno di stare in ammollo, sono di rapida cottura , si mantengono integre una volta cotte e hanno una ricchezza di ferro superiore alla media. Vengono seminate a marzo e raccolte in agosto. Sono utilizzate prevalentemente per la preparazione delle calde e gustose zuppe abruzzesi: come la zuppa di lenticchie  con quadratini di pane fritto in olio di oliva, le lenticchie con patate o salsicce o abbinate a diversi formati di pasta fatta in casa.

Per favorire la coltivazione e far conoscere il prodotto, da più di trent’anni, la prima domenica di settembre a Santo Stefano di Sessanio viene organizzata la ‘sagra delle lenticchie’. Per salvaguardare il prodotto e a tutela dei produttori locali  è stato istituito un Presidio Slow Food, sostenuto dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dalla Provincia de L’Aquila, dalla Comunità Montana Campo Imperatore-Piana di Navelli, dai Comuni di Barisciano, Calascio, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio e Santo Stefano di Sessanio. L'obiettivo è  riunire tutti i produttori di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio in modo da arrivare ad una etichettatura e  controllo del raccolto, al fine di garantire il consumatore da eventuali frodi, e di aumentare le coltivazioni, per offrire un’opportunità di sviluppo e una possibilità per i giovani di rimanere su un territorio straordinariamente produttivo.
 

 

Franca Nocera