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11/06/2013, 15:41

Le antichissime danze popolari dell'Alto Vastese e della Valle del Trigno

The ancient folk dances of Upper Vastese and Valle del Trigno

Jisciana

Cultura e folklore abruzzese - tradizioni che conservano ancora il loro fascino

Lo stato di conservazione della danza tradizionale in Abruzzo è da tempo compromesso dal mutamento culturale legato al tramonto della società tradizionale e al fenomeno della globalizzazione. Resistono sporadici eventi, quali l’uccisione del maiale,alcune feste di propiziazione e ringraziamento o di carattere rievocativo, quali il Sant’Antonio abate,il Carnevale,la festa dei Banderesi di Bucchianico. Diversi fenomeni hanno volatilizzato sia la simbologia sia lo stile della danza, impallidendone la dinamica stessa. In Abruzzo la perpetuazione della danza tradizionale è oramai un fenomeno artificiale,che oscilla tra contaminazione e mercato dell’etnico. Anche una danza di notevole profondità storica ed emblematica della regione,oltre che molto conosciuta,come la ‘saltarella’(saldarèlle),ancora nota e praticata ,almeno in alcune zone, attraversa un processo di profonda crisi d’identità. Sebbene venga riproposta nell’ambito decontestualizzato dei numerosi corsi di danza e dei festival di folklore e musicali, è in marcato declino,tanto da non essere recepita come “propria” a livello popolare, a differenza della “pizzica”salentina, che si sta rapidamente diffondendo in Abruzzo. Diversi studiosi hanno notato,nel caso della saltarella abruzzese, come l’area geograficamente centrale di questa danza corrisponda a quella della transumanza. Alcuni aspetti fenomenologici della saltarella la rendono particolarmente interessante per un’analisi di carattere antropologico. Due caratteristiche emergono con particolare evidenza: la sua profondità storica e la sua funzione di danza-corteggiamento. Per quanto riguarda il primo aspetto,l’area di distribuzione appenninica e la modalità circolare tipica della saltarella suggerisce l’ipotesi che si possa trattare della sopravvivenza di un genere “tribale” e quindi addirittura protostorico, come suggerisce la possibile comparazione con altre danze a struttura circolare diffuse presso collettività che hanno conservato caratteri di ancestralità. Tale ipotesi può essere estesa ad altre danze musicalmente e strutturalmente,oltre che geograficamente,contigue, diffuse nell’Abruzzo meridionale e nel Molise settentrionale. Per il secondo aspetto,ovvero il significato erotico e di corteggiamento, i riferimenti possibili sono la rappresentazione della fecondazione totemica ed il confronto con le danze di corteggiamento noto nel mondo animale. La danza si eseguiva in occasioni delle feste del ciclo stagionale di ringraziamento,ma anche in occasioni di eventi di passaggio,come matrimoni e riunioni private. Un capoballo (spesso il cantante) esegue richiami come “Avanti chi balla?,forza forza!,un giro e si cambia!” e così via. Gli ingressi dei danzatori sono spesso intercalati dal canto a “suspétte” quali “Abbàlle Francische,abbàlle Nicole,abbàlle la serve di menzegnòre”. Per quanto riguarda la distribuzione geografica,l’Abruzzo del versante adriatico può essere diviso in due zone. La prima è quella del teramano la cui saltarella palesa affinità con il saltarello marchigiano e del reatino,caratterizzati da due fasi di esecuzione distinte,una frontale e una rotatoria,e contraddistinto da numerosi virtuosismi di “spuntapiedi”, passetti veloci e poco ampi. La seconda zona è quella teatina dove nell’area della Majella la saltarella convive con la ballarella,mentre nell’area frentana e della Val di Sangro e dei Monti Frentani dominano forme nettamente circolari,con inserimento di coppie multiple e cambi complessi,tipiche anche di balli quali l’jisciana e la spallata.

 

     La jisciana: bellissima danza popolare del medio vastese il cui nome deriva forse da Gissi o da Liscia. Presenta una struttura in cui le coppie progrediscono su un cerchio nel senso di ballo mentre i singoli ballerini si intrecciano seguendo percorsi ad otto. Questo determina la sensazione in chi guarda la danza, di un movimento retrogrado ed ipnotico. Ha origini molto arcaiche.

     La ciuppecarella: è una variante della saltarella che ha forti similitudini con la jisciana ed altre danze circolari dell’alto vastese. Si esegue sporadicamente a Palmoli. Le coppie procedono frontalmente su un grande cerchio effettuando degli scambi maschili accompagnati da rotazioni delle donne. L’uomo esegue un passo saltellato mentre la donna marca ritmicamente sul piedi sinistro.

     La palmarese: si tratta di un ballo circolare a più coppie miste, ballato con uno schema a cerchi percorsi in senso antiorario con spiccato riferimento al movimento del sistema terra-luna intorno al sole. Il nome della danza significa “palmolese” cioè ballo alla maniera di Palmoli.

     La spallata: una danza legata al cerimoniale nunziale che intreccia elementi di evidente energia maschile con quelli di allusione erotica nelle forme, con presenza mista di uomini e donne. E’ molto tecnica e presenta numerose varianti ed una struttura complessa. Tutt’oggi ballata a Schiavi d’Abruzzo, questa danza prevede scambi ed avvicinamenti nelle coppie disposte in file parallele, frontali o in cerchi..

     Li sirpitille: si esegue a Roccaspinalveti e prende il nome dalla parola serpentello il cui movimento è imitato dai ballerini che formano la figura di una “catena inglese” intrecciando le braccia. Nel caso in cui vi sono solo due coppie a ballare, si ripete di continuo l’incrocio delle braccia alternati a virtuosi cambi di dama, eseguiti in modo da simulare appunto il movimento di un serpente. Alla presenza di un numero maggiore di coppie si eseguono una serie di figure tipo quadriglia, al comando di un maestro e si chiude alla fine con il solito incrocio di braccia al comando.

 

Culture and folklore Abruzzo: traditions that still retain their charm

The state of preservation of traditional dance in Abruzzo has long been compromised by cultural change linked to the decline of traditional society and the phenomenon of globalization. They resist sporadic events, such as the killing of the pig, some festivals of atonement and thanksgiving or character reminiscent, such as Saint Anthony Abbot, the Carnival, the feast of Banderesi of Bucchianico. Several phenomena have evaporated and the symbolism is the style of dance, paling the very dynamic. In Abruzzo the perpetuation of traditional dance is now a man-made phenomenon, ranging from contamination and of the ethnic market. Even a dance of considerable historical depth and emblematic of the region, as well as well-known as the 'Saltarella' (saldarèlle), yet known and practiced, at least in some areas, through a process of profound identity crisis. Although it is revived in the context of context of the many dance classes and festivals of folklore and music, is in marked decline, so as not to be perceived as "own" at the popular level, unlike the "pinch" of Salento, which is rapidly spreading in Abruzzo. Several scholars have noted, in the case of Saltarella Abruzzo, such as geographically central area of this dance corresponds to the one of transhumance. Some phenomenological aspects of Saltarella make it particularly interesting for an analysis of an anthropological nature. Two features emerge through: its historical depth and its function-courtship dance. Regarding the first aspect, the distribution area of the Apennines and the circular mode typical of Saltarella suggests the hypothesis that it may be the survival of a kind of "tribal" and then even proto, as suggested by the possible comparison with other dances circular structure disseminated to communities that have retained ancestral characters. This hypothesis can be extended to other dances musically and structurally, as well as geographically contiguous spread in southern Abruzzi and Molise in the northern hemisphere. For the second aspect, namely the meaning and erotic courtship, the references are possible totemic representation of fertilization and the comparison with the courtship dances known in the animal world. The dance was performed on the occasion of the celebrations of the seasonal cycle of thanks, but also on the occasion of passing events, such as weddings and private meetings. A capoballo (often the singer) performs recalls as "those who dance Next?, Strength strength!, A lap and change!" And so on. The inputs of the dancers are often interspersed by singing "suspétte" such as "Dance Francische, Dance Nicole, Dance the menzegnòre uses." With regard to the geographical distribution, Abruzzo on the Adriatic coast can be divided into two zones. The first is that of teramano whose Saltarella revealed affinity with the pawl marchigiano and reatino, characterized by two distinct phases of execution, a front and a roundabout, and marked by numerous virtuosities "spuntapiedi", passetti fast and little large. The second area is that of Chieti where the area of the Majella Saltarella coexists with the ballarella, while in frentana and Val di Sangro and Monti Frentani clearly circular shapes dominate, with the inclusion of multiple pairs and complex changes, also typical of dances such as the jisciana and shoulder.


      The jisciana: beautiful folk dance of the average Vasto, whose name may come from Gissing or Liscia. Has a structure in which couples progress on a circle in the sense of dance while individual dancers intertwine along pathways through eight. This leads to the feeling in the viewer dance, a retrograde movement and hypnotic. Has very archaic.

     The ciuppecarella: is a variant of Saltarella which has strong similarities with the jisciana circle dances and other high Vasto. You run sporadically in Palmoli. The couples proceed on a large front wheel by trade male accompanied by rotations of women. The man performs a step skipped while the woman brand rhythmically on left foot.

     The palmarese: it is a circular dance to more mixed couples, danced with a scheme in circles counterclockwise paths with a strong reference to the movement of the Earth-Moon system around the Sun. The name of the dance means "palmolese" that dance in the manner of Palmoli.

     The shoulder: a dance linked to the nuptial ceremony that weaves elements of masculine energy with obvious allusion to those erotic shapes, mixed with the presence of men and women. E 'very technical and has many variations and a complex structure. Even today ballad Schiavi d'Abruzzo, this dance provides for exchanges and convergence in pairs arranged in parallel rows, front or in circles ..

     Li sirpitille: you run Roccaspinalveti and takes its name from the word snake whose movement is mimicked by dancers who form the shape of a "chain English" twisting arms. In the event that there are only two couples to dance, repeating again and again the intersection of the arms alternating with virtuous changes checkers, performed in order to precisely simulate the movement of a snake. In the presence of a greater number of couples performing a series of figures such quadrille, under the command of a master and closes at the end with the usual crossing of arms control. 

 

 

Franca Nocera