L’originario attaccamento della regione alla cultura contadina, ha portato il Molise a riscoprire e rappresentare un cospicuo numero di manifestazioni popolari tradizionali, che traggono spunto dalla ritualità popolare legata alle ricorrenze religiose, al ciclo stagionale, al lavoro nei campi. Molte feste trovano radici, invece, nei culti pagani, nelle antiche ritualità propiziatorie e di ringraziamento di origine medioevale. Seguendo il calendario delle Stagioni della festa nel Molise, incontriamo nel mese di Gennaio le prime manifestazioni legate ai Riti del fuoco, che si accendono in quasi tutti i 136 comuni molisani. A gennaio, nel sagrato antistante la Chiesa di Sant’Antonio Abate, a Campobasso, se ne accende uno tra i più importanti, ma anche nella provincia di Isernia, ad Acquevive di Frosolone, Colli a Volturno e Pescopennataro ugualmente si è soliti accendere enormi falò in onore del santo protettore degli animali domestici.

La Focata d’inverno

Ad Acquaviva d’Isernia il 21 gennaio si celebra la notissima “Festa del Fuoco” (o Focata d’Inverno). Altissime fiamme sfidano il cielo, l’aria è pungente come gli aghi dei crepitanti ginepri che inceneriscono sul fuoco, in una notte in cui si ricrea un’atmosfera magica per giovani ed anziani, che nei giorni precedenti si sono recati nei boschi vicini ed hanno abbattuto e trasportato – un tempo sul dorso di animali da soma, oggi con l’ausilio di moderni trattori e motozappe – i ginepri nella piazza del paese. Qui tutti si ritrovano dopo il tramonto con donne e bambini intorno alla cosiddetta ‘focata’, capace di accorciare le ombre della solitudine ed un tempo anche del bisogno. Nel rito della ‘focata’, che per l’enorme quantità di materiale utilizzato brucia sino a notte fonda, è insito anche un motivo più strettamente religioso di devozione e ricerca di protezione. Al martire Anastasio, cui è intitolata la chiesa madre e santo patrono venerato da tutti gli acquavivesi vicini e lontani, è infatti votato il gigantesco falò, che anticipa la celebrazione liturgica del giorno successivo, allorchè la statua del santo è portata in solenne processione lungo le vie del paese.

The seasons of the party in Molise

Fire

The original attachment to the peasant culture of the region, led Molise to discover and represent a large number of traditional demonstrations, inspired by the folk rituals related to religious feasts, the seasonal cycle, working in the fields. Many festivals are rooted instead in pagan cults in ancient propitiatory rituals and thanksgiving of medieval origin. Following the calendar of the seasons of the party in Molise, we meet in the month of January the first manifestations linked to rites of fire, which illuminate in almost all 136 municipalities of Molise. In January, in the square opposite the Church of St. Anthony the Abbot, in Campobasso, if you turn one of the most important, but also in the province of Isernia, to Acquevive of Frosolone, Colli a Volturno and Pescopennataro equally it is customary to light huge bonfires in honor of the patron saint of domestic animals.

The tan winter

In Acquaviva d'Isernia January 21 is celebrated the famous "Feast of Fire" (tan or Winter). Towering flames defy the sky, the air is sharp as needles of junipers incinerating the crackling fire in a night when you recreate a magical atmosphere for young and old, that in the days before they went in the woods nearby and have knocked down and delivered - a time on the backs of pack animals, now with the help of modern tractors and tillers - the junipers in the town square. Here all are found after sunset with women and children around the so-called 'tan', capable of shortening the shadows of solitude and a time of need also. In the rite of 'tan', for the huge amount of material used burning late into the night, it is also a reason inherent strictly religious devotion and seeking protection. The martyr Anastasius, which is called the Mother Church and patron saint revered by all acquavivesi near and far, in fact voted giant bonfire, which anticipates the liturgical celebration of the next day, when the statue of the saint is carried in solemn procession through the streets of the town.