Sei in: Cultura & Turismo » Storia e Tradizioni » Sulle tracce di San Tommaso - Ortona (Ch)
25/07/2013, 17:48

Sulle tracce di San Tommaso - Ortona (Ch)

In the footsteps of St. Thomas - Ortona (Ch) VIDEO e FOTO

Anno Domini 1258: nell’eterna lotta tra Genova e Venezia , s’inserisce il principe Manfredi, alleato della Serenissima, che appronta una spedizione alla quale partecipa anche Ortona con tre galee, capitanate da Leone Acciaioli. Molte isole dell’Egeo sono sottoposte a saccheggio e tra queste la piccola Kios, a sette miglia dalla costa turca, dove approdano anche gli ortonesi. L’ammiraglio Acciaiuoli, sceso a terra con alcuni suoi uomini, entra in un tempio vicino alla costa e viene a conoscenza che sotto una pietra di marmo calcedonio sono custodite le ossa dell’apostolo Tommaso, poste in salvo da profughi crociati provenienti da Edessa, distrutta dall’incursione mussulmana. Aiutato dai suoi subalterni, apre il sarcofago e collocato il sacro corpo in una cassa di legno, lo sistema, con la lastra sepolcrale, a bordo di una delle navi che, dopo l’imbarco dell’abate e alcuni inservienti costretti a seguire i vincitori, salpano prontamente per far ritorno in patria. Uno scalo a Bari, dove i prigionieri vengono fatti scendere e da dove l’anno seguente testimonieranno in un atto notarile la veridicità dell’impresa, e la flotta riprende il mare per gettare le ancore nel porto di Ortona. E’ il tramonto di venerdi 6 settembre.

Dopo una calorosa ed entusiastica accoglienza, il navarca Leone e i suoi uomini, accompagnati da una moltitudine di fedeli e da autorità religiose e municipali, trasportano il prezioso tesoro dal porto alla chiesa di  S. Maria, oggi cattedrale di S.Tommaso, dove nella cripta sotto l’altare sono custodite la lapide tombale e i sacri resti mentre in un’altra cappella, abbellita da due opere di Cascella, è conservato il busto d’argento del Santo portato in processione la prima domenica di maggio, detta del ‘Perdono’ per l’Indulgenza Plenaria concessa da papa Sisto IV. Una remissione dei peccati antica di secoli, offerta ogni anno ai fedeli che, pentiti e confessati, visitano devotamente la chiesa anche se a volte, ripercorrendo i vari spostamenti del sepolcro, si è tormentati dal ragionevole dubbio circa l’autenticità delle Reliquie, poste in quel continuo fluire di guerre e saccheggi. “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”, diceva Tommaso. Nel silenzio della cripta, però, l’effige scolpita su quella pila marmorea diviene parte di noi, le cieche nebbie dello scetticismo si dissolvono e lentamente si spalancano le porte del tempo e sulle rive del lago di Genezareth afferriamo delle immagini, delle figure che pian piano si mettono a fuoco e il giovane Tommaso offrendoci la mano, ci concede il privilegio di seguirlo, passo dopo passo, nella sua esistenza terrena fino a Mylapour dove subisce il martirio. E il passato torna allora a sfumare nel nostro tempo e, attraverso migliaia di chilometri, dall’India alla Mesopotamia, da Edessa a Kios siamo accompagnati nuovamente davanti a quell’urna di rame dorato, avendo trovato tutto quello che andavamo cercando. O OCLOC O OMAC è l’iscrizione graffita sul calcedonio armeno-mesopotamico, il “Santo Tommaso” leggiamo adesso noi, sopraffatti dalla stessa commozione che provò lui dopo aver toccato, mentre sulle nostre labbra schiuse sale l’invocazione “Signore mio e Dio mio”.

SAN TOMMASO E LA SUA ORTONA di Vincenzo Finizio

 

In the Footsteps of St. Thomas


Anno Domini 1258: the eternal struggle between Genoa and Venice, is part of the Prince Manfredi, an ally of Venice, which prepares a consignment which is also involved with three galleys Ortona, captained by Leo Acciaioli. Many of the Aegean islands are subjected to looting and between the small Kios, seven miles from the Turkish coast, where they land too Ortona. Admiral Acciaiuoli, down to earth with some of his men, enters a temple near the coast and is aware that under a marble stone chalcedony are kept the bones of the apostle Thomas, placed refugees rescued by crusaders from Edessa, dall'incursione destroyed Muslim. Aided by his subordinates, he opened the sarcophagus and placed the sacred body in a wooden box, the system, with the tombstone, on board a ship which, after boarding the abbot and some attendants forced to follow the winners , promptly set sail to return home. A stopover in Bari, where prisoners are brought down and where next year will witness a deed in the veracity of the company, the sea and the fleet continues to cast anchor in the port of Ortona. And 'the sunset on Friday, September 6.
After a warm and enthusiastic welcome, navarca Leone and his men, accompanied by a multitude of the faithful and religious, and municipal authorities, carrying the precious treasure of the church from the port of St. Mary, now the Cathedral of St. Thomas, where the crypt under the altar are preserved the sacred remains and tombstone while in another chapel, adorned with two works by Cascella, has kept the silver bust of the saint in procession the first Sunday in May, called the 'Forgiveness' for the plenary indulgence granted by Pope Sixtus IV. A remission of sins centuries old, offered each year to the faithful who have repented and confessed, devoutly visit the church even though at times, tracing the various movements of the tomb, are tormented by the reasonable doubt about the authenticity of the relics, placed in that continuous flow of war and looting. "Unless I see in His hands the print of the nails and put my finger into the place of the nails and put my hand into His side, I will not believe," said Thomas. In the silence of the crypt, however, that pile of marble carved effigy becomes part of us, the blind mists of skepticism dissolve and slowly open wide the doors of time, and on the shores of Lake Genezareth grasp of images, figures that gradually plan will focus on young Thomas and offering his hand, he grants us the privilege to follow, step by step, in his earthly Mylapour up to where it undergoes martyrdom. And then the past comes back to fade in our time, and through thousands of miles from India to Mesopotamia, from Edessa to Chios accompany us again in front of gilded copper urn, having found everything we were looking for. OCLOC O O OMAC is the inscription engraved on the Armenian-Mesopotamian chalcedony, the "Santo Thomas" now we read, overwhelmed by the same excitement he felt after he touched, while the salt on our lips parted invocation "My Lord and My God ".

 

 

a cura della redazione