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Rocco Petrunti e l’arte del coltello di Frosolone (Is)
Un antico mestiere dal risvolto tagliente

Frosolone (Is) accogliente centro dell’entroterra molisano situato a circa 900 mt di altitudine, è la patria dei coltelli. Infatti l’attività della lavorazione dell’acciaio, insieme a quella agro-pastorale, rappresenta da sempre la principale attività economica del paese. L’origine della lavorazione dei metalli a Frosolone non ha una data certa. Sembra che Carlo di Borbone, re delle Due Sicilie, volendo dare un assetto industriale al suo regno, riorganizzò le fonderie facendo convertire la produzione locale in coltelleria domestica con decorazioni artistiche, ma i più, la fanno risalire al VI secolo, quando i Longobardi, popolo guerriero e fortemente militarizzato, arrivano nell’Italia meridionale diffondendo anche l’arte e l’esigenza di realizzare armi.
Qui ogni bottega aveva costruito la propria fama e fonte di sopravvivenza nelle capacità di realizzare con maggiore maestria un determinato prodotto avendo cura di celare con riservatezza ogni più ricercato segreto delle lavorazioni. Oggi, nonostante il progresso e l'innovazione tecnologica, gli artigiani di Frosolone sono ancora abilissimi nel costruire forbici e coltelli con pochi ma essenziali strumenti di lavoro.
Un’antica famiglia di coltellinai è la ‘dinastia ‘Petrunti dedita a quest’arte da ben cinque generazioni. Rocco Petrunti, classe 1964, fin da piccolo si è appassionato a quest’antica arte, quando il battito dell’acciaio era cadenzato dal caratteristico suono del martello sull’incudine. Tradizioni, tecniche e coltelli sono conservati non solo nel piccolo ‘opificio’ di Rocco ma anche nel negozio dove una sezione è dedicata alla sua collezione privata con antichi coltelli a serramanico multiuso risalenti agli inizi dell’800 e realizzati dal suo trisnonno, punzonati con le iniziali RP e sormontate da una corona, simbolo rilasciato dai Borbone ai più abili coltellinai. Il bisnonno Leonardo Petrunti, coltellinaio, lasciò orfano il nonno che apprese l’arte dallo zio Felice Petrunti e di cui conserva una splendida roncola, uno sfilato a punta tonda. Il nonno si specializzò, in seguito, nella produzione di coltelli da innesto di varie tipologie e di sfilati, il coltello tipico di Frosolone. Domenico, il padre di Rocco, proseguì l’attività perfezionandosi nella tecnica con grande maestrìa, realizzando temperini, sfilati, mozzette. Dal 1995 Rocco Petrunti ha preso in mano le redini di questa fiorente attività realizzando anche zuavi, coltelli custom, sportivi e da collezione, fatti rigorosamente a mano sia per asportazione di materiale che per forgiatura, impiegando per le lame i migliori acciai reperibili sul mercato (RWL-34, 440C, D2, Damasco inox o al carbonio) e per i manici materiali naturali quali corno, avorio fossile, madreperla e legni pregiati. Il lavoro più delicato è rappresentato dalla fase di tempra che richiede il massimo della maestria perché è il momento di passaggio dallo stato di acciaio a quello di acciaio temperato ed è in questa fase che le capacità del maestro viene fuori, infatti, se non si esegue alla perfezione i vari passaggi di portata a temperatura dell'acciaio e di tempra nella fase di raffreddamento o è impossibile lavorare il nobile metallo o l'acciaio ottenuto risulta fragile come il vetro e quindi soggetto a spezzarsi. E, pertanto, la peculiarità dei coltelli di Rocco Petrunti sta proprio nell’accuratezza delle finiture sia delle lame che dei manici e nella precisione degli accoppiamenti dei vari materiali.