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21/07/2016, 10:43

Oreficeria Sacra dalle Capsele argentee ai Reliquari e alle Stauroteche

Artigiani (ebanisti) e orafi prima di realizzare reliquari producevano capselle in legno laccato o in legno rivestito in rame, successivamente argentato o dorato. In sostanza, le capselle erano cassette di legno ebanizzato o rivestite di placche di rame argentato o di argento puro. Si suppone che l'idea di fabbricare capselle,per conservare importanti relique, sia derivata dai sarcofagi. Dalla loro forma, si presume, derivano anche i reliquari ad urna. Dalle capselle pervenuteci (si vedano quelle lombarde e venete) si evince che le placche di rame argentato erano semplicemente martellate, quelle di vero argento, invece, erano cesellate e bulinate. Le capselle, solitamente, hanno mantenuto invariata la forma del parallelopipedo, dotata, a volte, di spiovenze.

I reliquari, invece, hanno subito morfologicamente e merceologicamente forme varie e sono stati realizzati con materiali diversi. I reliquari, a differenza delle capselle,che potevano custodire anche i resti di interi corpi santi, erano e sono destinati a custodire, invece, piccole parti del corpo o, capelli, denti, sangue, ceneri, legni sacri, spine. vestiti e bende del santo o del martire a cui le popolazioni conferivano particolare venerazione e devozione. I reliquari, realizzati in oro o in argento, spesso, venivano arricchiti da pietre preziose o semipreziose e anche da perle. Alcuni modelli recano sul postergale una maniglia, per essere comodamente portati in processione da vescovi e sacerdoti o essere innalzati agevolmente durante le benedizioni.

Andando alle origini della fabbricazione di questi contenitori sacri e preziosi si scopre, nella storia del cristianesimo, che i primi reliquari furono gli altari, costruiti , spesso, sulle tombe dei martiri. In questa sede rivolgerò attenzione solo ai reliquari di produzione orafa.

Non farò alcun cenno alle reliquie incastonate, più o meno al centro delle mense degli altari, che spesso recano frammenti del legno santo.

L'arte di produrre reliquari si sviluppò con il culto dei martiri e dei santi. Lo sviluppo dell'oreficeria sacra contribuì alla realizzazione di questi oggetti, spesso di consistente pregio artistico. I reliquari possono attingere le loro forme anche da strutture artistiche consolidate o da altre oreficerie sacre: mi riferisco a quelli a pisside, a tempietto e a forma di croce stanziale. Questi ultimi contengono, come reliquia, un vero pezzo del legno della croce portata da Gesù e per questa motivazione sono detti stauroteche.

Alle stauroteche vanno aggiunti reliquari architettonici, a tempietto, a obelisco, a tabella, a colonna, a forma di braccio, di mano, di gamba, di piede, di mammella, di teste, nonché reliquari antropomorfi costituiti spesso da busti o da statue intere recanti la reliquia in un visibile contenitore grigliato posto sul petto del santo o del martire e detto ricettacolo. Il ricettacolo può essere semplice o può essere suddiviso in diversi lobi, contenenti, nelle varie sezioni lobate, anche reliquie di diversi santi o martiri.

Difficile fornire un elenco esaustivo delle varie tipologie, se ne scoprono sempre nuove. I reliquari a forma di ostensorio, ad esempio, a differenza degli ostensori eucaristici sono privi di raggiera e risultano comuni a diverse scuole italiane di oreficeria. In Abruzzo le scuole di oreficeria più in vista, che hanno prodotto reliquari di varia morfologia erano a Teramo, L'Aquila, Sulmona, Guardiagrele, Tagliacozzo, Ortona e Penne.

Diversi reliquari, ripropongono la forma dello strumento del martirio. Cito, ad esempio, il reliquiario a forma di pugnale che si conserva nelle Marche, nella città di Santa Vittoria in Matenano, perché Santa Vittoria fu martirizzata con un pugnale.

Durante il tardo medioevo, sotto il pontificato di Martino V la Chiesa emanò disposizioni per regolamentare l'esposizione e la venerazione delle reliquie.

Vito Giovannelli