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12/06/2013, 17:08

"The Reprisal", edizione in inglese della "Rappresaglia" di Laudomia Bonanni

L'omaggio degli States alla scrittrice aquilana - 14 giugno a Pescara

Il 14 giugno a Pescara, presso la Fondazione PescarAbruzzo (Corso Umberto I, n.83 - ore 17),  la presentazione del volume "The Reprisal",  traduzione in inglese del romanzo "La Rappresaglia" della grande scrittrice aquilana Laudomia Bonanni (L'Aquila, 1907 - Roma, 2002) curata da Susan Stewart e Sara Teardo dell'Università di Princeton (Usa). La pubblicazione negli Usa del romanzo della Bonanni, pubblicato postumo in Italia da Textus Edizioni, è davvero un grande risultato che si deve all'opera assidua di Gianfranco Giustizieri, studioso  e curatore della ricostituzione degli archivi della scrittrice, e dell'Associazione culturale "Laudomia Bonanni". Ed è grazie a  Goffredo Palmerini, scrittore, giornalista, uomo politico illuminato e lungimirante, molto attaccato alle radici e definito "infaticabile messaggero dell'Aquila e dell'Abruzzo in Italia e all'estero" che siamo venuti a conoscenza di questo importante evento culturale.

Laudomia Bonanni una delle figure più significative della letteratura italiana del Novecento (vincitrice del Premio Viareggio, del premio Campiello e tre volte finalista al Premio Strega), negli ultimi quarant'anni era stata trascurata nella sua grandezza letteraria e nella profondità del suo pensiero, specie riguardo all'emancipazione femminile ed alla dignità della donna, che trasuda da tutti i suoi romanzi. Questo "sbarco" negli States di Laudomia Bonanni è un segno importante del recupero della sua memoria e del valore della scrittrice, un'internazionalizzazione di prestigio. La protagonista del libro “è una singolare figura femminile, “la Rossa”, partigiana durante il secondo conflitto mondiale. Catturata da una banda di fascisti in fuga e decisi a fucilarla dopo che ella avrà partorito la creatura di cui è gravida. La fuga della banda con la prigioniera portata via a forza, il rifugio in montagna, il parto e la successiva fucilazione della donna costituiscono la trama del romanzo che si avvale di un inedito capovolgimento dei ruoli conosciuti: i fascisti in fuga e una  partigiana gravida prigioniera. Il personaggio della Rossa esalta tutte le pagine del romanzo: dirompente, ingovernabile, eroica nel suo messaggio ideologicamente rivoluzionario contro ogni mentalità patriarcale, portatrice di messaggi fortemente rivoluzionari nella rivendicazione della superiorità femminile nella storia di ogni tempo e di ogni luogo. Diversi sono i personaggi che intrecciano le loro storie nel nascondiglio montano e affidano allo sviluppo narrativo le loro azioni e passioni in una prosa di straordinaria efficacia.

Le montagne abruzzesi, dove tanto sangue è stato versato per la libertà, sono dunque lo scenario di un racconto che mette ancora una volta in evidenza il coraggio e il contributo determinante dato dalle donne d’Abruzzo per un’Italia senza le catene della dittatura. Donne generose. Ricordate dall’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel suo “Diario di guerra”, pubblicato dalla casa editrice Laterza, per iniziativa del Liceo Scientifico di Sulmona. Racconta  quando, fuggiasco sui monti dell’Abruzzo, a Scanno una donna gli diede “il pane che non c’era”. Pagine di storia da non dimenticare. E per non disperdere la memoria, la scuola sulmonese ha dato concretezza ad una iniziativa che con il passare degli anni si irrobustisce, con la grande partecipazione di migliaia di giovani provenienti da ogni parte d’Italia per ripercorre il “Sentiero della Libertà”, attraverso le montagne abruzzesi. A sostenere l’idea diventata realtà, è stato proprio Ciampi nel 2002, che allora ricopriva l’incarico di Presidente della Repubblica e che da Sulmona diede il via alla prima edizione della marcia della libertà. A presiedere l’Associazione, dallo scorso anno, è la giornalista e scrittrice Maria Rosaria La Morgia, profonda conoscitrice dell’opera di Laudomia Bonanni. Ha pubblicato diversi articoli e realizzato numerosi servizi per la Rai. Dice:”E’ nel cuore dell’Aquila, in via Garibaldi, la casa  dove Laudomia Bonanni ha trascorso molti anni della sua vita. A guardarla dall’esterno sembra aver resistito al terremoto. E Laudomia Bonanni  resiste all’oblio che colpisce molti scrittori del secolo passato, anzi conquista nuovi lettori e studiosi”. Il riferimento è alla pubblicazione negli Stati Uniti del libro postumo sulla coraggiosa partigiana abruzzese. La Morgia ribadisce il ruolo fondamentale delle donne che ”hanno scritto pagine importanti della resistenza civile ed umanitaria”. E aggiunge: “In Abruzzo furono tante le donne protagoniste, prima e dopo l’8 settembre del 1943. Tra loro, le sulmonesi di Borgo Pacentrano, che fino al giugno del ‘44, daranno vita ad una grandissima operazione per salvare i soldati inglesi prigionieri al “Camp 78” di Fonte d’Amore. Erano madri, mogli, sorelle, il più delle volte umili contadine. Chilometri macinati sui treni, tra Lazio e Abruzzo, per consegnare missive al comando inglese, per riportare istruzioni ai prigionieri. Da Sulmona a Roma e ritorno per dare istruzioni ed accompagnare nella fuga giovani ufficiali che dovevano raggiungere la capitale liberata. E oggi nelle parole di una di loro, Lea Cicerone, che nel 1943 aveva appena 11 anni, si coglie  la spiegazione di quel naturale altruismo che regnava tra la gente abruzzese: “La cosa più bella è che mio padre e gli altri pensavano di fare cose normali”. (di Domenico Logozzo)

Illuminati esponenti del mondo culturale che rendono il giusto merito ad una scrittrice per lungo tempo colpevolmente messa da parte. L’omaggio americano la risarcisce di tanti torti italiani. Commenta lo studioso Giustizieri: Laudomia Bonanni, a undici anni dalla morte, corona il suo sogno e ha la risposta ad una sua domanda: «(…) un argomento, come il mio, non può sembrare comunista, potrebbe piacere in America?»

 

 

a cura della redazione
Laudomia Bonanni
Gianfranco Giustizieri
Rassegna stampa