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20/04/2016, 17:08

Gli ‘Eremi’ , luoghi di raccoglimento e grande spiritualità

Un grande evento a Pescara dal 2 al 6 maggio

Le peculiarità del territorio della Majella, l’asprezza dei caratteri morfologici, l’imponenza delle cime delle montagne, hanno da sempre associato a questo territorio l’immagine di un’area selvaggia, difficile da abitare. Questo ambiente, che da sempre ha accolto piccole comunità di agricoltori e soprattutto pastori sparsi nel territorio intorno a chiese ed abbazie, ha costituito l’humus ideale per eremiti e mistici che si sono insediati nelle aree più impervie e isolate della montagna, lontano dagli uomini, in preghiera e contemplazione di Dio, immersi in questi grandi spazi naturali selvaggi.

Le testimonianze di questa particolare presenza religiosa, dei rapporti profondi e della venerazione che questi asceti hanno impresso nella cultura delle comunità locali, sono molteplici ed ancora oggi le tracce di questo passato sono diffuse e vive tra la gente della Majella e dell’Abruzzo interno. La figura più emblematica è stata quella di  Pietro Angelario, noto come Pietro da Morrone eremita e poi divenuto Papa con il nome di Celestino V.

L’Ente Parco Nazionale della Majella che ha realizzato già da tempo il “Sentiero dello Spirito” (73km),  attraverso l’evento che và dal 2 al 6 maggio presso l’Aurum di Pescara, dal titolo: “IL SENTIERO DELLO SPIRITO” Gli eremi celestini e rupestri della Majella e del Morrone: DAL MEDIOEVO A PATRIMONIO DELL’UMANITA’, intende rafforzare la richiesta all’Unesco  per il riconoscimento degli ‘Eremi’ coinvolgendo anche quelli Rupestri, quale Patrimonio dell’Umanità.

Agli Eremi Celestini precedentemente individuati  quali quelli di S. Spirito a Maiella, S. Bartolomeo in Legio, S. Giovanni all’Orfento, S. Onofrio al Morrone e S. Pietro al Morrone si aggiungono altri Eremi appartenuti all’Ordine dei celestiniani e molti altri Rupestri come ad esempio  gli eremi di Maria la Morrone, Santa Maria de Cripris, S. Onofrio di Serramonacesca, S. Liberatore a Majella, Madonna dell’Altare, S. Michele di Pescocostanzo, S. Michele di Pescocostanzo, S. Martino in Valle di Fara S. martino, S. Angelo di Lama dei Peligni ed altri.

La Maiella  con il suo Parco è una preziosa risorsa ambientale, che custodisce valori umani, spirituali ed artistici di grande prestigio e sacralità, proprio per le reliquie di un mondo che non c’è più ed è proprio per questa ragione che và valorizzato un simile patrimonio che appartiene alla regione d’Abruzzo.

 

 

Franca Nocera