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18/03/2012, 13:52

Parco Archeologico: riorganizzare il territorio

Una nuova concezione del territorio dell’Alto Molise e dell’Alto Chietino , una nuova organizzazione delle risorse storico-archeologiche del territorio, in poche parole il Parco Archeologico dell’Alto Sannio. Un progetto che da oltre un anno stanno portando avanti Nicola Mastronardi,Direttore delle Biblioteche riunite di Agnone,ed Armando Falasca,Presidente dell’Archeoclub di Schiavi d’Abruzzo. L’intendimento è quello di creare il Parco Archeologico dell’Alto Sannio avente carattere interregionale, sorpassando i confini regionali ed amministrativi (determinati negli anni ’60) ,considerando il territorio come un’unica entità. Ciò presuppone la creazione di un sistema territoriale che unisca tutte le realtà che oggi fanno parte dell’archeologia sannita. E’ un patrimonio inestimabile,fatto di siti distribuiti a largo raggio e scollegati tra loro e ciò non permette un’offerta turistico-culturale concreta. Molte delle misure europee favoriscono iniziative territoriali che abbracciano diverse realtà amministrative soprattutto per territori come l’Alto Sannio,diviso tra due regioni. Allo stato attuale,c’è un forte interessamento da parte della Sovrintendenza della Regione Abruzzo, decisa a supportare le prossime attività del Parco Archeologico. Il progetto è così articolato: Il Parco Archeologico dell’Alto Sannio vedrà,in una prima fase, il coinvolgimento di tre paesi:Schiavi d’Abruzzo,Pietrabbondante ed Agnone. Lo step successivo è quello di coinvolgere altri comuni del comprensorio quali Capracotta,Vastogirardi,Carovilli,San Pietro Avellana,Quadri e così via. Per fare ciò occorre creare una rete di collegamento tra i siti archeologici sanniti più importanti del territorio dando origine ad itinerari turistici regionali con risvolti occupazionali e di rinascita dell’intera zona interna. Ma per fare le cose in grande occorre iniziare dal piccolo come procedere a lavori di sistemazione di molti siti archeologici che oltre a possedere un’ingente mole di reperti sanniti ,ancora non disponibili al pubblico, dovrebbero essere muniti di apparecchiature e programmi multimediali per offrire una visione globale dell’Alto Sannio.