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12/03/2014, 21:22

'Gran Galà del baccalà'

7^ edizione enogastronomica da Italia a San Salvo (Ch) in collaborazione con T&C

Terra e Cuore…un legame che unisce l’Abruzzo e il Molise alle proprie terre attraverso la cultura, un patrimonio artistico di vasta scala; attraverso la tradizione che ne mantiene viva l’anima; attraverso il turismo che si affaccia tra le coste ed i monti in uno scenario di quiete e purezza. Ma è il matrimonio tra i sapori che rende il tutto più appetibile.

L’intenzione della associazione Terra e Cuore  è quella di far sposare  i prodotti abruzzesi e molisani  più tipici con prodotti di eccellenza di altre regioni. Infatti il ristorante Da Italia di San Salvo in collaborazione con Terra e Cuore nel 2008 diede inizio alla 1^ edizione enogastronomica “Matrimonio tra sapori” cui seguì nel  2009 “Taccozze alla ventricina”; nel 2010 “Lo Champagne”; nel 2011 “Il Bufalo”; nel 2012 “La stèzze e la stòzze”; nel 2013 “Il Cinghiale”. Un matrimonio che ha visto l'incontro, in queste edizioni, delle orecchiette pugliesi e la ventricina, del pecorino sardo ed il miele di Roccascalegna giusto per citare un trascorso.

La 7^ edizione del 2014 Gran Galà del baccalà” prevede per la serata del 14 marzo una cena degustativa incentrata sulla preparazione del merluzzo bianco conservato sotto sale. Sono tante le ricette a base di queste pesce , ma ciò che fa la differenza tra regione e regione, sono i prodotti della terra e le sapienti mani  dello chef Italia Di Santo, nonché titolare con la famiglia Angelucci del ristorante Da Italia di San Salvo (Ch) ancora una volta riusciranno a sorprendere i propri ospiti. L’abbinamento con Bacco è determinante per la riuscita del Gran Galà e quest’anno la cantina ‘Coste di Brenta’ di Lanciano sarà presente sui tavoli. Prosit!

Aggiungi un posto a tavola al  Ristorante ‘ da Italia ‘ via Caravaggio 4 San Salvo – 0873 341555

 

 

La stézzë  e la stòzzë (5^edizione del 2012)

Ieri e oggi

Ieri.

Durante il duro lavoro nei campi i mietitori, che venivano ingaggiati dalla Porta della Terra, ricevevano verso le dieci del mattino La stézzë  e la stòzzë consistenti nell’ottimo vino cotto salvanese, fresco e profumato (La stézzë), e baccalà fritto e pizza di granturco o pane e frittata con patate e peperoni o ancora salsiccia e ventricina di casa magari con pane e sedano bagnati dall’olio (la stòzzë). Dopo la stézzë  e la stòzzë si riprendeva il lavoro con nuova energia e nuovo vigore rinfrancati nel corpo e nello spirito…

Oggi.

I mietitori di un tempo sono fotografie in bianco e nero, racconti e nostalgia. La tecnologia ha sovvertito il modo di lavorare e spesso soccombono anche usanze e tradizioni. E allora ci piace pensare che anche oggi ci sono campi e luoghi da lavorare dove si “mietono’’ sogni e speranze per raccogliere, magari, un mondo più bello e più sano. Ecco ancora la stézzë  e la stòzzë, un aperitivo antico e sempre nuovo, che ci fa riannodare i fili con un epoca che non c’è più. Passato e presente si tengono per mano per un momento di convivialità e amicizia. E dopo la nostra stézzë  e la nostra stòzzë sarà più piacevole riprendere il cammino verso il domani, rinfrancati nel corpo e nello spirito..

 

 

 

Franca Nocera