Quando a Roccaraso e Pescocostanzo si vuol sottolineare che una certa persona versa in cattive condizioni economiche, si dice ancora oggi che essa ha misse lu cule a lu tùmmere (ha messo il sedere sul tomolo). La parola dialettale tùmmere deriva da tomolo ed indica non solo una misura agraria di superficie, corrispondente a mq. 2.700, ma anche – ed è ciò che in tale sede interessa — una misura di capacità per cereali, soprattutto grano, equivalente a circa 44 kg.

Lu tùmmere era di pietra e la sua forma ricorda quella di alcuni antichi mortai dove si tritavano sale e spezie, e che oggi sono assai ricercati per l'arredamento di ambienti rustici o per utilizzarli come soprammobile negli appartamenti moderni.

A Roccaraso ed in altri centri abruzzesi esisteva una specie di tùmmere pubblico nel quale veniva misurata la quantità di cereali data in prestito e che all'atto della restituzione doveva essere ancora misurata nello stesso contenitore, con l’aggiunta di una certa quantità dello stesso cereale come interesse. La funzione di questo recipiente era probabilmente quella di costituire un punto fisso di riferimento in una economia regolata spesso dal baratto, ovviando così ai mutevoli regolamenti nell'ambito della compravendita ed al deprezzamento della moneta. Non sempre però chi aveva preso in prestito una certa quantità di cereali, misurata al tùmmere, era in grado di poterla restituire, soprattutto in seguito alla devastazione del raccolto da parte degli agenti atmosferici oppure a causa della siccità. Il creditore aveva allora due possibilità per rifarsi del danno subito: adire le vie normali della giustizia oppure vendicarsi in un modo alquanto singolare. Egli infatti, nel giorno e nell'ora comunicati in precedenza al debitore, costringeva quest'ultimo a recarsi nel luogo dove era situato il tùmmere ed a restarvi seduto per un certo tempo con il sedere completamente nudo, esposto così ai motti pungenti o alla commiserazione dei passanti. Lu tùmmere di Roccaraso fu distrutto in seguito agli eventi della seconda guerra mondiale. Uno ben conservato e forse simile a quello di Roccaraso si ammira ancora oggi a Pacentro (AQ). A Pescocostanzo la pietra della vergogna è situata ai piedi della scalinata della chiesa di Santa Maria del Colle e nel 1966 la Pro Loco ha fatto rivivere ai divertiti turisti la scena del tùmmere, che nella tradizione locale presenta varianti degne di nota. Qui infatti, chi aveva molti debiti e non poteva pagarli, si recava alla messa grande celebrata di domenica nella suddetta chiesa e dopo la benedizione scendeva frettolosamente per la scalinata, ai cui piedi è situato come si è detto il tùmmere, e calatosi i pantaloni vi restava seduto fino a quando l'ultimo fedele non avesse abbandonato la chiesa. Egli si esponeva pertanto volontariamente alla gogna ma da quel momento non aveva più debiti. Infatti i creditori, per antica consuetudine, non potevano più perseguirlo legalmente, una specie di codice d'onore rispettato da entrambe le parti. .Questa antica tradizione giuridica vigeva secondo alcuni autori anche a Vasto ( dove esiste tuttora la Piazzetta del tomolo) ed a Ortona. Lu tùmmere rappresentava una consuetudine giuridica popolare assai conosciuta in Abruzzo e forse ancora in vigore nel XVII secolo.

Franca Nocera

The stone of shame of the folk tradition of Abruzzo: 'Lu Tummere'

Roccaraso and Pescara when you want to emphasize that a certain person is in bad economic conditions, it still says today that it has misse asses lu  Tummere (put your ass on tomolo). The word derives from the dialect Tummo tomolo and indicates not only a measure of land area, corresponding to square meters. 2,700, but also - and this is what home care - a measure of capacity for grain, especially wheat, equivalent to about 44 kg.
Lu Tummere was of stone and its shape is reminiscent of some ancient mortars where you grind salt and spices, and which today are much sought for the rustic decor, or for use as an ornament in modern apartments.
A Roccaraso Abruzzo and other centers exist in a kind of public Tummere which measured the amount of grain on loan and on return had to be measured even in the same
container, with the addition of a certain quantity of the same grain as interest. The function of this vessel was probably to be a fixed point of reference in a regulated economy, often by barter, thus obviating the changing regulations in the conveyancing and the depreciation of the currency. Not always, however, who had borrowed a certain amount of grain, measured at Tummere was able to be able to return, especially after the devastation of the crop by the weather or drought. The creditor then had two options to recover from the damage: the normal routes of appeal to justice or revenge in a somewhat unusual. In fact, in the day and hour previously communicated to the debtor, the latter forced to go to the place where was situated the Tummo and sat for some time with her ass totally naked, so exposed to the biting jokes or pity passers-by.
Lu Tummere Roccaraso was destroyed in the aftermath of World War II. One well-preserved and perhaps similar to that of Roccaraso can still be admired today in Pacentro (AQ). At the stone of shame Pescara is situated at the foot of the steps of the church of Santa Maria del Colle and in 1966 he revived the local tourist tourists to enjoy the scene of Tummere, which shows variations in the local tradition worthy of note. Here, indeed, who had many debts and could not pay, he went to the High Mass celebrated in this church on Sunday and after the blessing hurriedly descended the staircase, at whose feet lies the Tummere as has been said, and will drop down your pants remained seated until the last faithful had not left the church. He thus exposed himself voluntarily to the pillory, but by that time had no debts. In fact, the creditors, by ancient custom, they could no longer prosecute, a sort of code of honor respected by both parties. . This ancient legal tradition prevailed, according to some authors, even in Vasto (where there is still the Piazzetta of tomolo) and Ortona.
Lu Tummere was a very popular legal practice known in the Abruzzo region and perhaps still in force in the seventeenth century.