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06/02/2013, 15:58

Contadino nel passato, Agricoltore nel presente, Imprenditore Agricolo nel futuro

L’evoluzione di una parola con lo stesso comune denominatore: Terra

Il mestiere del contadino, oggi agricoltore, consiste nel seppellire i semi per raccoglierne i frutti e quindi fornire cibo in cambio di un ritorno economico. No! Non è la scoperta dell’acqua calda, ma la consapevolezza di un sistema lavorativo che aspetta di essere integrato nei nuovi  mestieri del terzo millennio.

L’Abruzzo ed il Molise hanno ettari ed ettari di terra a disposizione per rilanciare l’economia locale, per creare nuovi posti di lavoro, per inserire chi ha perso il posto  in-sicuro. Non a caso i sondaggi della Coldiretti evidenziano che un giovane su tre preferisce il lavoro dei campi al grigio torpore dietro una scrivania (40%); non a caso aumentano le iscrizioni in Scienze Agrarie ed Agroalimentari. Il benessere non deve essere inteso  solo come immediatezza economica, avanguardia del possesso tecnologico,  vacanza a tre,quattro,cinque stelle, ma anche e soprattutto, visto il momento in cui versiamo,  come la certezza di un’attività, quella agricola,  che dalla lavorazione della  materia prima porterà ad un prodotto di cui ci sarà sempre richiesta di mercato. Ma da che parte iniziare?  Lo Stato, le Regioni, i Comuni dovrebbero rappresentare le nostre certezze, i nostri capisaldi attraverso piccoli finanziamenti a fondo perduto,  lo snellimento della burocrazia, corsi formativi gratuiti, stage retribuiti presso strutture già ben consolidate. E perché non menzionare anche le aziende private? Aziende che forte negli anni, continuano ad essere presenti sul mercato offrendo prodotti d’eccellenza e mantenendo nel benessere  la manovalanza. Anche loro dovrebbero contribuire a formare i giovani attraverso corsi  gratuiti dove la sapienza  sarebbe messa a disposizione a mò di volontariato avendo in mente il solo scopo della ripresa economica locale. L’Abruzzo…forte e gentile….ma solo per un proprio interesse di bottega?    Occorre una grande forza di volontà e la convinzione che il bene comune rappresenta il benessere di un intero  popolo. I giovani, in tutto questo devono avere la volontà e il coraggio di cimentarsi in un’attività che sicuramente chiede dedizione, impegno,  sacrificio sapendo , però, che i risultati si vedranno. Le tecnologie, i moderni mezzi  semplificano la manualità ma la macchina umana, la mente…è insostituibile e imperitura.  Un esempio è dato dal giovane imprenditore agricolo Luigi de Lollis.

 

FN