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14/01/2013, 15:47

L’Agricoltura, priorità assoluta!

Prima voce all’o.d.g. sul tavolo delle decisioni.

Siamo vicini alle prossime elezioni e mai come questa volta si avverte una diffusa sensazione di ripartenza che dia credibilità politica non solo a livello nazionale ma anche regionale e che si concretizzi in una reale ripresa economica, ambientale ed esistenziale della vita quotidiana delle persone. Ciò porta ad una riflessione: cosa vogliamo? Di cosa abbiamo bisogno? Una priorità assoluta è ridisegnare il concetto di ‘politiche agricole’ che fino ad oggi è stato impreciso, insufficiente, ma di sicuro è determinante per il futuro del nostro Paese. L’Agricoltura , l’Ambiente, l’Economia, l’Industria, i Beni Culturali sono concatenati tra loro. Sarebbe un buon inizio ritrovarsi ad un tavolo rotondo dove i nuovi ‘Cavalieri’ diano coerenza ed interconnessione ai provvedimenti prima di vararli, per la tutela del bene comune: l’Agricoltura.

Il ddl ‘Salva suoli’ ad esempio, presentato dal ministro Catania e stilato in compartecipazione con le Regioni e la rete di associazioni della società civile, giace su qualche scrivania nell’attesa di diventare legge. E’ un disegno di legge che pone un freno ai tentativi di speculazione e cementificazione dei suoli agricoli apportando dei benefici. Le nostre campagne devono tornare a produrre a pieno regime e fare del made in Italy il marchio di originalità e genuinità. I giovani hanno bisogno di lavorare e le mani dei nostri attuali produttori sono rugose, stanche che non sanno a chi consegnare tutti i loro saperi ed esperienze. E se è pur vero che occorre allontanarsi dall’illusione di un posto staticamente sicuro, è pur vero che i giovani devono sentirsi protagonisti del loro futuro. L’Agricoltura può dare tutto ciò di cui hanno bisogno a patto che l’accesso al lavoro agricolo smetta di essere una corsa ad ostacoli contro la burocrazia, l’impossibilità di accedere a crediti ragionevoli. Investire sui giovani mettendo loro a disposizione quegli strumenti necessari per iniziare l’attività che non solo restituisca dignità ma che trasformi la parola ‘sopravvivenza’ in ‘vivere’ . Sono tanti i giovani che ci sono riusciti cosi come sono tanti i giovani che rinunciano per le troppe difficoltà.

Il Bel Paese, con il suo bel territorio, con le sue piccole aziende agricole, con i suoi prodotti biologici, con la sua biodiversità, con le sue agricolture tradizionali, con i suoi eccellenti vini e con il suo clima che, per quanto avverso a volte sia, continua a regalare primizie molto gradite da una grande fetta di mercato nazionale ed estero. Non servono gli ogm, non serve un’agricoltura di brevetti, non serve un’agricoltura in sub-appalto, ciò che occorre è rivalutare, ripristinare, riconsiderare, riprendere ciò che già abbiamo ed investirci su. Ma è così difficile?

Ai pòsteri l’ardua sentenza!

FN