Il  libretto di fichi è un  dolce tradizionale abruzzese del periodo natalizio.  Si presenta come un pacchetto rettangolare avvolto nella carta stagnola ed è composto da:  fichi secchi, zucchero, cannella, cedro candito, scaglie di cioccolato, mandorle tritate e un po’ di zucchero a velo per creare un “velo” attorno al libretto chiamato così per la forma rettangolare ottenuta mediante un torchietto. Oggi si usa  aggiungere  vanillina in polvere e in alcune versioni anche le noci. L’assemblaggio avviene alternando a strati i fichi e gli altri ingredienti. (I fichi venivano essiccati al sole sopra dei graticci di canne e vimini almeno per un mese, avendo l’accortezza di rientrali al calar del sole. Dopo questo trattamento, venivano chiamati “cargine”).

Dopo la pressatura nel torchietto, spesso  di antica fattura,  e la spolverata di zucchero a velo, viene avvolto nella carta stagnola  affinchè non si secchi. Tempo addietro, quando il torchietto non era diffuso, gli strati venivano compressi con le mani e per avvolgerli si usavano foglie di fico.

Tagliato a fettine sottili , si abbina perfettamente  ad un bicchiere di mosto cotto