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27/03/2012, 22:53

La Carrese - Corsa dei carri trainati dai buoi

a cura di Daniele Leone (da 'Terra e Cuore' 2007)

Distesi sulle colline, circondati dal verde e da incantevoli vedute paesaggistiche, lontano dalle grandi vie di comunicazione e dalle comodità della vita moderna, sorgono ancora luoghi ricchi storia, tradizione e cultura. Ururi, Portocannone e San Martino in Pensilis, una realtà variegata, con diverse origini culturali, gente umile e semplice, capace di offrire al visitatore momenti suggestivi legati alle tradizioni della propria terra, del proprio passato. Il tempo in questi luoghi trascorre lentamente, scandito dal ritorno delle stagioni e dal ripetersi delle feste che riaccendono il paese di nuova luce, colori e soprattutto di volti, di persone che non vi risiedono più, ma che attendono l’occasione della festa per tornare nei luoghi che in gioventù hanno seminato di sogni e speranze. La lunga attesa per la Carrese, la tradizionale corsa di carri trainati dai buoi, ha già inizio quando dal Molise gli esperti ‘allenatori’ partono per andare a scegliere con cura i bovini, quasi tutti di provenienza calabrese, che provvederanno ad allenare come si trattasse di atleti veri. Per tutto l’anno infatti i buoi vengono custoditi in masserie, seguiti e preparati alla corsa sin nei minimi dettagli, controllandone addirittura l’alimentazione per evitare che possano poi ruminare durante la gara. La notte della vigilia della corsa, a San Martino tutto è pronto per il rituale del canto della Laudata, tramandata oralmente, probabilmente a partire dal medioevo. I cantori oggi godono di particolare prestigio nella comunità proprio perché depositari del canto tradizionale. Caratterizzata dal particolare sforzo degli stessi, assorti durante l’esecuzione in una specie di esaltazione mistica, il canto, seppur risulti poco comprensibile, crea una grande emozione. Ad aumentare il potere suggestivo della Laudata è il rumore e il fumo intenso, provocato dalle centinaia di mortaretti esplosi dai carrieri, che avvolge le figure dei cantori addossati alle antiche mura della chiesa. L’assordante frastuono che deriva da questo rituale di sapore medioevale ha, nella credenza popolare, il potere di allontanare la malasorte.

Il giorno della Carrese la piazza si anima di gente, l’attesa è finita. I carri trainati dai buoi e affiancati dai cavalli fanno il loro ingresso in piazza, dove vengono subito accolti e circondati dai sostenitori, da qui muovono per recarsi davanti alla chiesa e ricevere la benedizione in un silenzio surreale. Le sole parole che si odono nell’aria sono quelle del sacerdote che benedice cavalieri, carrieri e animali. I carri si avviano, secondo l’ordine di arrivo dell’anno precedente, verso la partenza. La tensione è palpabile e nei volti dei carrieri e dei cavalieri la concentrazione è al massimo:è  il momento atteso da un anno. Un attimo di silenzio…ecco lo sparo, immediatamente seguito dallo scatto furibondo dei carri:la Carrese è iniziata.

 

San Martino in Pensilis: il 30 Aprile si svolge la corsa dei carri. Il 2 Maggio si tiene la processione in onore di San Leo, con i carri costruiti secondo le antiche usanze e tradizioni, a “baldacchino o a capanna”, coperti da drappi di tessuto secondo i colori della fazione cui appartengono, e rivestiti di fiori e di edera. Rami di olivo e di alloro vengono infissi nel timone dei carri, rami che la gente si scambia in senso augurale durante i giorni di festa. Tutti questi particolari fanno della carrese la festa della primavera: I colori dei carri dei partecipanti sono bianco e celeste per la fazione dei Giovani, giallo e rosso per i Giovanotti. In terzo carro si aggiunge quello dei Giovanissi, nato dalla scissione con il carro dei Giovanotti. A San Martino in Pensilis il percorso è lungo Km 8,5 con  partenza dalla masseria macellino in località Lo Sfilaturo. La distanza fra i carri è di 25 mt. Ururi: Il 3 Maggio si svolge la corsa dei carri. Il 4 maggio si tiene la processione del Legno della Croce di Gesù, con la partecipazione dei carri costruiti secondo le antiche usanze e tradizioni. A Ururi il percorso è lungo km.4, con partenza dalla masseria Pantoni. La distanza dai carri è di 20 mt.

Portocannone: Il lunedi dopo la Pentecoste si tiene la corsa dei carri . Il martedì la processione in onore della Madonna di Costantinopoli, con la partecipazione dei carri tradizionali. Dopo la corsa dei carri si ricevono i pellegrini provenienti da Fresagrandinaria e Lentella, che per tradizione si recano al Santuario della Madonna Grande. Il percorso è di km 3,5  con partenza dal Vallone delle canne. La distanza dai carri è di 25 mt.