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07/03/2013, 16:30

Vasto..una panoramica storica

Vasto..historical overview

Città antica, anzi antichissima che rimanda la propria origine a Diomede, Vasto fu un importante centro frentano e poi municipio romano con il nome di Histonium. Aymone del Guasto, sceso da queste parti con i Franchi, la trasformò in un borgo fortificato e le dette il nome, ma deve ai d’Avalos, uomini d’arme e pari di Spagna, gli splendori di un Rinascimento che la rese famosa come “l’Atene degli Abruzzi”. La città, in cui era viva la memoria di Lucio Valerio Pudente, il tredicenne che aveva stupito Roma e lo stesso Traiano nel Certamen capitolinum, divenne soggiorno privilegiato di nobili e artisti. Incendi, frane, scorrerie turche e guerre non sono riusciti a disperdere tanta eleganza, né a mortificare un raffinato stile di vita che, se in passato è stato impersonato da tanti spiriti, creativi, liberali e progressisti (Bernardino Carnefresca musicista insigne e maestro di cappella della Basilica lateranense; Gabriele Rossetti poeta, patriota esule a Londra; Gabriele Smargiassi e i fratelli Palizzi, interpreti della pittura napoletana dell’Ottocento), continua fino ai nostri giorni con una vivace vita sociale. Testimone dell’effervescenza vastese sono il Teatro che dal 1818 ad oggi, resta un punto di riferimento, e la stagione turistica che qui si estende da maggio a settembre. La visita alla città inizia da Corso Italia su cui si allineano una serie di bei palazzi in vari stili. Il corso sbocca su piazza Rossetti (nel mezzo il monumento al poeta e alla sua famiglia realizzato nel 1925) su cui prospetta la seicentesca chiesa di San Francesco di Paola  patronato della famiglia d’Avalos che l’ha arricchita di arredi e opere d’arte. La piazza che ricopre l’area ellittica dell’anfiteatro, è dominata dalla torre Bassano da cui parte la cinta muraria bastionata a scarpa del recinto caldoresco costruito intorno al castello a cui si giunge svoltando per la vicinissima piazza Barbacani.

L’edificio, ricostruito ed ampliato da Giacomo Caldora, il “Gran capitano” nel 1439, su un preesistente fortilizio di età medioevale, si presenta con torri cilindriche, bastioni a mandorla e struttura in laterizio che ingloba nei sotterranei l’ingresso monumentale del su citato anfiteatro. Nelle immediate vicinanze prospetta S.Maria Maggiore, dalle antiche origine e che a seguito dei numerosi restauri, conserva dell’aspetto originario, solo la torre campanaria edificata su di un precedente bastione, e l’impianto basilicale a tre navate.  All’interno un organo barocco, una tela raffigurante lo Sposalizio di S.Caterina (scuola del Tiziano sec. XVI) e la teca in rame dorato, che racchiude la reliquia della Sacra Spina. Da qui si raggiunge piazza Pudente chiusa in fondo dalla mole di Palazzo d’Avalos residenza gentilizia dei Marchesi del Vasto fino al 1729. Flavio Biondo lo definiva già ‘superbissimo’, prima che Francesco Ferdinando, secondo marchese, lo ampliasse nel 1552 in occasione delle sue nozze con Isabella Gonzaga. L’edificio ospita i Musei civici di Vasto: al primo piano la pinacoteca che espone le opere dei fratelli Palizzi, di Smargiassi e di altri artisti cittadini. I locali al piano terra raccolgono la sezione archeologica. Le vaste sale contengono epigrafi, ritratti nobiliari, corredi funerari, sarcofagi (famoso è quello di Paquio Sceva e sua moglie Flavia), vasellame, sculture votive e di culto. Usciti dai Musei è consigliabile soffermarsi sulla Loggia Amblingh che fiancheggia il borgo antico. Nei pressi sta la Cattedrale di origine medioevale opera di Rogerio de Fregenis. L’interno restaurato nel XIX sec. in stile gotico racchiude un trittico del 1505, raffigurante la Madonna col Bambino ed i Santi Caterina d’Alessandria e Nicola di Mira. Annessa alla cattedrale si trova la Cappella del Sacro Cuore costruita nel 1923 in stile neoclassico. Ritornati in piazza Pudente, uno sguardo merita Palazzo Martone. D’obbligo una deviazione verso la chiesa ottagonale di San Michele Arcangelo, Patrono della Città del Vasto, con pregevole altare ligneo, intagliato e dorato, di scuola veneta. L’itinerario nel centro storico si conclude a piazza Verdi con la torre di Santo Spirito e nelle vicinanze, con quella dell’Amante o di Diomede del Moro.

Vasto..historical overview

Vasto has very illustrious origins and was an important centre of the Frentania land before becoming a Roman town with the name Histonium; it became a fortress with the Frankish nomination but it reached its splendour during the Renaissance with the Spanish D’Avalos family, who made it the town of nobles and artists, with a refined lifestyle and an intense cultural debate which involved the best intellectuals of the time, such as the musician Bernardino Carnefresca, the poet Gabriele Rossetti and his family, Gabriele Smargiassi and the Palizzi brothers.

The theatre, which was opened in 1818, was one of the centres of public life and the long tourist season goes from May to September. The visit of the town starts from Corso Italia which ends in piazza Rossetti, where the church of San Francesco di Paola and the Bassano tower (15th century) can be seen; the city walls were built by Giacomo Caldora (1439) on a pre-existing medieval fortress, while the church of Santa Maria Maggiore only preserves the bell tower and the plan in its original style; its interior houses a Baroque organ, the painting of the marriage of Saint Catherine (16th century) and the precious relic of the Sacred Thorn.

The narrow streets lead to piazza Pudente, where the majestic D’Avalos palace is situated: it had been the elegant residence of the marquises of Vasto until 1729, with sculpted fireplaces, monumental doors, frescoed ceilings. The building is now the seat of the Civic Museums with the picture-gallery, the archaeological section.  The Cathedral has medieval origins and preserves a Romanesque-Gothic  façade. The interior was restored in 19th century in Gothic style and houses a precious triptych (1505) portraying the Lady with the Child, Saint Catherine and San Nicola di Mira.  The annexed Chapel of the Holy Earth was built in 1923 in Neoclassic style. Other important buildings to appreciate are Palazzo Martone, the church of the patron of the town Saint Michael the Archangel.

a cura della redazione